Fare la mamma è un po’ come un lavoro a tempo pieno ed è importante conoscere ciò che va bene per il bambino così da evitare errori. Ad esempio le mamme dovranno curare nei dettagli l’alimentazione del loro bambino e in questo articolo cercheremo di dare alcuni consigli soprattutto in relazione al delicato periodo che va dal primo al terzo anno di vita. Educare i bimbi sin dalla tenera età alla sana alimentazione è davvero importante se vogliamo provare a proteggerli da future patologie anche gravi. Chiaramente, come vedremo, la corretta alimentazione dovrà andare di pari passo con le diverse fasi di sviluppo dei bambini
Alimentazione da 0 a 6 mesi
Nella fase che va da 0 a 6 mesi di vita il bimbo dovrà essere alimentato unicamente con latte materno (o formulato). Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sarebbe meglio dare ai piccoli solamente latte materno. Verso il quinto mese si potrebbe cominciare a inserire nella dieta del bimbo anche alcuni vasetti di frutta molle. Lo svezzamento comunque avverrà generalmente solo a partire dal sesto mese d’età.
Alimentazione da 6 a 12 mesi
Dopo il compimento del sesto mese d’età e fino al compimento del primo anno di vita, il bimbo affronta la fase che viene definita di svezzamento. In questa fase i bambini abbandonano progressivamente l’alimentazione a base di latte e passano a cibi semi-solidi e solidi. Ovviamente si tratta di una fase molto delicata nella quale la madre dovrà prima passare a cibi cremosi per poi, passo dopo passo, arrivare a quelli solidi verso i 12 mesi. Alcuni esempi di cibi che possono essere dati al bambino in questa fase sono verdure cotte e cremose, riso, frutta ridotta a crema, verdura cruda e pane. Il cervello del bambino in questa fase di crescita impara a impartire il comando della masticazione-deglutizione ma è essenziale capire che non tutti i bambini sono uguali e non tutti hanno gli stessi tempi.
Alimentazione da 12 mesi a 3 anni
Dopo lo svezzamento e il compimento del primo anno di età i bambini potranno iniziare a mangiare pian piano i cibi che mangiano i loro genitori. Sarebbe comunque essenziale distribuire i nutrienti in modo equilibrato nell’arco della giornata. Questo significa che le mamme dovranno abituare i bambini ad avere tre pasti principali: colazione, pranzo e cena. Sarà anche importante abituare i bambini a alcuni spuntini a metà mattinata e a metà pomeriggio. In generale il pasto principale dovrebbe essere il pranzo a cui seguono la cena, la colazione e gli spuntini. Il consiglio è quello di cuocere le pietanze al vapore così che tutti i nutrienti contenuti nelle pietanze non vengano dispersi nell’acqua di bollitura. Attenzione anche a non salare né zuccherare le pietanze cercando di preferire, ove possibile, sempre cibi freschi e cotti al momento.
I genitori dovranno poi cercare di dare il buon esempio ai figli. I bambini infatti imparano sempre dai genitori e ne imitano sempre i comportamenti. Proprio per questo motivo i genitori dovranno cercare di avere uno stile alimentare adeguato così da trasmettere dei giusti insegnamenti ai bimbi. Sarà essenziale quindi non far mai mancare frutta e verdura dalla tavola e cercare di avere una dieta che sia la più variegata possibile. I bambini sono esposti sin dalla prima infanzia a una grande varietà di cibi e sapori e bisognerà cercare di non forzarli a mangiare a tutti i costi verdure o cibi non graditi. Nel secondo anno del bambino la crescita procede a ritmi più lenti e si riduce anche il fabbisogno calorico per chilogrammo. In questa fase i genitori dovranno essere abili a interpretare nel modo corretto i segnali di fame e sazietà dei figli cercando di evitare di alimentarli in modo eccessivo.
Crescere un figlio in autonomia non è semplice. Per tutte le mamme che desiderassero, allo stesso tempo, completare la loro formazione, Grandi Scuole a Genova è in grado di offrire corsi personalizzati e su misura.